legge copyright
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La riforma del copyright spiegata in modo semplice

Per chi scrive per il web è certamente fondamentale essere aggiornato sulle novità che interesseranno questo settore in seguito all’approvazione della riforma sul copyright avvenuta il 12 settembre da parte del Parlamento Europeo e che va ad aggiornare e a rendere più omogenee all’interno dell’Ue le regole sul diritto d’autore, ferme alle disposizioni del 2001. Ecco dunque, in sintesi e per argomenti chiave, cosa prevede la normativa.

Piattaforme ed editori

Il nodo cruciale della riforma del copyright è il rapporto tra piattaforme – tra le quali ci sono colossi come Facebook, Google e YouTube – ed editori – testate giornalistiche cartacee e digitali, ma anche produttori di musica e video ed etichette discografiche. Sul tavolo della discussione ci sono le opposte ragioni delle due parti perché se da un lato gli editori lamentano di subire uno sfruttamento, enorme e incontrollato, dei propri contenuti, dall’altra le piattaforme sostengono che invece buona parte degli introiti degli stessi editori derivano proprio dal traffico generato da social network e aggregatori di notizie. La nuova normativa sembra propendere per la posizione degli editori poiché prevede che le piattaforme ricompensino questi adeguatamente per l’utilizzo dei loro materiali (utilizzo che avviene ad esempio appunto con la diffusione delle anteprime di notizie e articoli da parte di Google News e di Facebook). 

Accordi per l’utilizzo dei contenuti

La riforma prevede quindi che le piattaforme stipulino degli accordi con editori e produttori per pagare loro i diritti delle opere condivise.

Wikipedia

Le piattaforme o i portali che impiegano i contenuti a fini non commerciali, come Wikipedia, sono esclusi dall’obbligo di rispettare le nuove regole sul copyright.

Cosa cambia per gli utenti

Per gli utenti cambierà molto in termini di fruizione di contenuti e materiali e anche per quanto riguarda la libertà di condivisione degli stessi e saranno proprio le piattaforme a dover sorvegliare che la diffusione di opere soggette al copyright non avvenga al proprio interno in modo illecito.

Piccole piattaforme

Le piccole piattaforme saranno escluse dalla nuova normativa introdotta dalla direttiva europea sul diritto d’autore.

Link e citazioni

Anche i link e le citazioni – purché brevi – di testi sono esclusi dalle restrizioni imposte dalle nuove leggi sul copyright.

Artisti e giornalisti

Ai giornalisti dovrà andare una quota della remunerazione ottenuta dal loro editore e anche gli artisti possono chiedere una retribuzione a chi sfrutta le loro opere.

Fondamentale aspetto da chiarire è anche che le nuove norme non sono ancora entrate in vigore, ma che anzi per arrivare alla versione finale devono passare al vaglio di Consiglio e Commissione Ue, per poi tornare in Parlamento ai primi del 2019. Una volta approvata in via definitiva, la direttiva dovrà essere inserita nei rispettivi ordinamenti e attuata da parte dei singoli Stati membri.

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