Quello del web writing è un vero e proprio mondo popolato di copywriter, blogger, giornalisti o semplicemente persone che si dedicano a scrivere per il web pur non essendo professionisti del settore, ma magari esperti in altri campi e discipline: il bello della rete in fondo è anche questo, ossia il fatto di permettere a chiunque lo desideri di potersi esprimere. Sull’argomento sono tante le nozioni, le tecniche e le teorie proposte dagli studiosi – in alcuni casi considerati dei veri e propri guru in materia – che vanno ad alimentare una letteratura sempre più ampia e costantemente in aggiornamento. Le basi del web writing sono tuttavia quasi unanimemente riconosciute e fondamentali da conoscere per chiunque intenda approcciarsi a questo mondo: le riassumo in 6 regole da considerare davvero d’oro per scrivere un testo da pubblicare online.
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Scrivere bene
Lo abbiamo già stabilito in un precedente articolo: chi scrive per il web è chiamato innanzitutto a scrivere bene e quindi a evitare errori e refusi di vario tipo che invece troppo spesso si trovano non solo online, ma anche sulla carta stampata e su ogni altro tipo di supporto o canale di comunicazione.
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Colpire subito il lettore
La chiarezza e l’immediatezza sono altri imperativi per un web writing efficace: al lettore, spesso distratto e frettoloso, deve arrivare subito il messaggio principale. Il concetto che intendiamo esprimere e le parole-chiave per mezzo delle quali intendiamo trattare quell’argomento devono quindi necessariamente essere concentrati, ovviamente in modo sintetico, già all’inizio del testo, in modo che l’utente, dopo aver letto il titolo e le prime righe del nostro elaborato, sia già perfettamente consapevole di cosa stiamo parlando.
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Semplicità
Strettamente legata al punto precedente è anche la necessità di scrivere in modo semplice per risparmiare al lettore – già bombardato da tantissime sollecitazioni e insidiato da numerose fonti di distrazione – uno sforzo eccessivo. Evitiamo quindi introduzioni infarcite di retorica, inutili ripetizioni dello stesso concetto, giri di parole, periodi troppo lunghi, termini tecnici e un lessico troppo forbito. Nello specifico comunque lo stile e il tipo di linguaggio prescelti vanno sempre tarati anche sugli argomenti trattati e sul target di riferimento: è ovvio che il registro comunicativo da utilizzare per un magazine online di gossip sarà per forza differente da quello adeguato a un blog di medicina.
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Occhio alla lunghezza
Né troppo brevi né troppo lunghi: questa è la regola per quanto riguarda la lunghezza di un testo online. In generale è bene non scendere mai sopra le 300 parole e non superare mai le 1.500. Ovviamente anche in questo caso ogni contenuto va poi adeguato al tipo di target e a quanto realmente abbiamo da dire: una volta che abbiamo esposto l’argomento in modo chiaro e completo e che siamo arrivati a una lunghezza accettabile, sarà non solo inutile, ma anche dannoso, tentare di sviluppare ancora il testo riempiendolo di banalità o ripetendo più volte lo stesso concetto.
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Schematizzare ed estrapolare
Sempre per facilitare la lettura al nostro utente, in particolare per i contenuti più lunghi, è bene evitare il cosiddetto effetto “muro di testo”. Ecco allora che è innanzitutto opportuno utilizzare in modo accorto i grassetti per indicare al lettore i concetti e le parole-chiave principali. Buona norma è inoltre quella di suddividere il testo in paragrafi, ciascuno dei quali avrà un breve titolo a indicare l’argomento specifico trattato nelle righe successive. Bene anche l’utilizzo di elenchi puntati o numerati.
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Spazio al colore
È vero, lo stile comunicativo va sempre scelto in base agli argomenti trattati e al target. Nella gran parte dei casi tuttavia è anche vero che una nota di colore, una battuta o un piccolo gioco di parole, in grado di strappare un sorriso o colpire l’attenzione del lettore, sono ottimi espedienti per alleggerire la lettura, generare empatia con il pubblico, favorire una più lunga permanenza dell’utente sul nostro canale online e invogliarlo a tornare di nuovo a leggere i contenuti che proponiamo.